Per gruppi e scuole: info e prenotazioni 338 9336451. Sabato e domenica con il biglietto di ingresso è possibile usufruire della visita guidata gratuita alla sezione "L'ultimo fascismo 1943-1945. La Repubblica Sociale Italiana" alle ore 11.00 o della visita guidata a tutto il Museo alle ore 15.00. I posti sono limitati a 20 persone a visita. Info e prenotazioni info@museodisalo.it 0365 20553

FONDAZIONE OPERA PIA CARITA’ LAICALE E ISTITUTO LODRONIANO

Presentazione

La Compagnia della Carità Laicale ebbe origine a Salò il 5 ottobre 1595 ad opera di alcuni benefattori salodiani; ad essa, dopo pochi anni, venne affidata l’amministrazione dei beni dell’Istituto Lodroniano, fondato dal Conte Sebastiano Paride di Lodrone con il suo testamento dell’8 dicembre dell’anno 1603.

Nel 2004 l’allora Carità Laicale ed Istituto Lodroniano sono stati trasformati, ai sensi dell’articolo 3 della L.R. 1/2003, in Fondazione senza scopo di lucro, legalmente riconosciuta con Decreto della Regione Lombardia del 23 luglio 2004.

Breve storia

L’antica Carità Laicale ed Istituto Lodroniano, oggi Fondazione Opera Pia Carità Laicale ed Istituto Lodroniano, nella sua lunga esistenza, che dura da più di 400 anni, ha visto avvicendarsi periodi di grande ed incisiva attività istituzionale a periodi di “stallo” dovuti ai cambiamenti inevitabilmente intervenuti nelle esigenze sociali, culturali ed economiche della nostra realtà salodiana.

In tempi ormai remoti le rendite patrimoniali venivano utilizzate per sostenere le spese di mantenimento agli studi di giovani chierici fino al traguardo sacerdotale e più tardi per la distribuzione di sussidi sanitari a famiglie bisognose o a persone con patologie gravi o invalidanti; nel secolo scorso le risorse finanziarie permettevano di gestire contratti di locazione, i cui proventi venivano destinati a sovvenzionare giovani salodiani meritevoli, ma economicamente svantaggiati, nel prosieguo degli studi superiori ed anche universitari: molti salodiani hanno raggiunto importanti traguardi scolastici grazie al fattivo sostegno della Carità Laicale.

Alla scadenza del contratto di affitto dell’allora Collegio Civico (oggi sede del museo) ormai diversi decenni fa, il gestore manifestò l’intenzione di chiudere l’attività, come peraltro avvenne; da quel momento vennero a mancare le risorse necessarie al perseguimento degli scopi. Si cominciò allora a ragionare sulla necessità di dare una diversa destinazione agli immobili che fino ad allora erano appunto stati utilizzati come Collegio, con annesse Scuole Private ed in parte destinati a Scuola materna gestita da un Ente Morale.

L’aumento della popolazione salodiana ed il progressivo invecchiamento della stessa, le mutate condizioni economiche, l’entrata in vigore dei decreti sulla sanità pubblica e sulla pubblica istruzione, la statalizzazione ed il contemporaneo trasferimento in sede più idonea della scuola materna ospitata, portarono ad un inevitabile e progressivo indebolimento degli interventi.

L’abbandono degli immobili privò l’Ente di fonti di entrata, che lo costrinsero a ridurre considerevolmente la propria attività.

Negli ultimi anni di amministrazione secondo il modello tradizionale, la gestione si è concretizzata nella concessione dei contributi che si potevano avere, a Enti e Istituzioni presenti sul territorio salodiano che operano nel campo dell’infanzia, sia nel settore assistenziale sia in quello educativo (Croce Rossa, scuole materne), concessione di contributo all’Ateneo di Salò finalizzato alla pubblicazione di un volume sulla storia locale, contributi alle associazioni di volontariato per l’assistenza agli anziani non autosufficienti residenti a Salò, l’indizione di un concorso, in occasione del 400° di fondazione dell’O.P., destinato a premiare un’opera inedita su argomenti di storia, costume, economia locale.

L’aspettativa di rivitalizzare l’Ente iniziò negli anni ’90 quando, in sinergia con il Comune di Salò, parte il primo progetto di un Piano Integrato di Recupero (PIR) del patrimonio e dell’immobile di proprietà comunale (ex scuole elementari) confinante con gli immobili dell’Opera Pia.

L’iter trova però molti ostacoli, soprattutto in ambito amministrativo, con ricorsi al Tar, sospensive ed annullamenti che hanno praticamente vanificato questo primo intervento. Negli scorsi anni hanno trovato finalmente l’esecutività una nuova convenzione con il Comune ed un nuovo progetto di recupero, adottati nel 2003.

Successivamente sono state eseguite, con uno dei primi Project Financing del nostro territorio, le opere previste dalla convenzione sopra citata con la bellissima riqualificazione degli immobili, così come oggi si possono ammirare.

Il MuSa

Alla fine del 2014 è iniziato un nuovo percorso dell’Ente in quanto lo Statuto è stato profondamente innovato e sono stati affidati nuovi compiti alla Fondazione.

In particolare a partire dal 2015 la Fondazione ha iniziato ad occuparsi della gestione del nuovo Museo del Comune di Salò in base ad una importante convenzione stipulata fra i due Enti.

L’inaugurazione del Museo è avvenuta nel giugno 2015, sotto la Presidenza di Giordano Bruno Guerri.

Il MuSa raccoglie ed espone, per la prima volta in modo organico, i reperti, le opere e i documenti che ricostruiscono la storia di Salò – dall’età romana al periodo storico della Repubblica Sociale Italiana – ed è in continua evoluzione e miglioramento dell’offerta museale, con acquisizioni, nuove tecnologie, aula didattica, manifestazioni, partenariati, raccolte fondi.

L’attività dei successivi anni ha visto lo svolgersi di importanti Mostre, che grazie alla collaborazione tra la Fondazione e, in particolare, Vittorio sgarbi hanno avuto un importante riscontro, sia livello locale che livello nazionale.

La pandemia da Covid-19 ha portato a una rivalutazione del ruolo di Museo Civico della Città di Salò svolto dalla nostra struttura. Negli ultimi anni il MuSa ha ideato e promosso mostre e attività per coinvolgere diverse fasce di pubblico, valorizzando al contempo il patrimonio museale.  Nel 2023, anno che vede Bergamo e Brescia Capitali Italiane della Cultura, il Museo di Salò, in piena attività, è sempre di più uno spazio di trasmissione della conoscenza, dell’arte e della storia della città.